ACNE FELINA
L'acne felina è un'infiammazione delle ghiandole sebacee del mento del gatto che provoca la formazione di comedoni (punti neri), brufoli e croste, principalmente sul mento e sulle labbra. Le cause includono una sovrapproduzione di sebo, stress, igiene inadeguata e la dieta, ma le condizioni possono evolvere in infezioni batteriche se non trattate. I trattamenti veterinari e una corretta igiene sono essenziali per gestire la condizione.
È un'infiammazione delle ghiandole sebacee e dei follicoli piliferi intorno al muso del gatto, simile a quella umana.

COSA È LA CODA DA STALLONE NEL GATTO
L’Iperplasia delle Ghiandole della Coda (Coda da Stallone) è una rara condizione che colpisce i gatti.
Il termine “coda da stallone” deriva dal fatto che si credeva che questa condizione si manifestasse solo in gatti maschi interi.
SINTOMI DELL’IPERPLASIA DELLE GHIANDOLE DELLA CODA DEL GATTO
La Coda da Stallone nel gatto si manifesta con un’eccessiva produzione di sebo alla base della coda, dove il pelo appare untuoso, arruffato e sottile. La cute può presentarsi squamosa, scura e, in caso di infezioni cutanee associate, arrossata e con possibili lesioni.
TRATTAMENTO DELLA CODA DA STALLONE FELINA
Il trattamento dell’Iperplasia delle Ghiandole della Coda del gatto consiste nel tagliare il pelo della zona interessata, applicando localmente prodotti antiseborroici ed antibatterici.
Possono essere d’aiuto anche preparati anti acne.
In alcuni casi potrebbe essere necessaria una frequente spazzolatura, soprattutto se il gatto non è solito a effettuare la toelettatura autonomamente.
Nel caso i trattamenti peggiorassero le condizioni, le lesioni arrecassero fastidio al gatto o l’animale non si lasciasse trattare, è necessario contattare nuovamente il medico veterinario.
PREVENZIONE DELL’IPERPLASIA DELLE GHIANDOLE DELLA CODA DEL GATTO
La castrazione non previene l’insorgenza della Coda da Stallone felina, ma pare evitarne il peggioramento.

La dermatite da pulci
La dermatite allergica da pulci (DAP) è una reazione immunitaria esagerata del gatto alla saliva delle pulci.
Prurito intenso:
Visita veterinaria:
- Sull'animale: Utilizzare prodotti antiparassitari specifici per il gatto, come spot-on o collari.
- Nell'ambiente: Trattare l'ambiente (cuccia, tappeti, divani) per eliminare pulci, uova e larve, poiché il problema non è solo il gatto ma anche l'ambiente.
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Terapia sintomatica:Il veterinario può prescrivere farmaci (antistaminici o corticosteroidi) per controllare l'infiammazione e il prurito.
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Trattamento di infezioni secondarie:Se si sviluppano infezioni batteriche a causa del grattamento, il veterinario può prescrivere antibiotici.Prevenzione
Profilassi antiparassitaria continua: Effettuare trattamenti antiparassitari regolari durante tutto l'anno, non solo in estate, per prevenire l'infestazione.
fip
La Peritonite Infettiva Felina, conosciuta anche con l’acronimo FIP (Feline Infectious Peritonitis), è una patologia che colpisce i gatti e in generale tutte le specie di origine felina. Causata da un ceppo del coronavirus felino (FCoV), è tra le più frequenti forme di infezione nei gatti, ed è spesso letale.
Il coronavirus non è trasmissibile alle persone o ad altre specie di animali domestici, si trasmette da gatto a gatto tramite contatto oro-fecale, attraverso secrezioni orali, oppure, più raramente, da mamma gatta ai suoi gattini. L’infezione da coronavirus è piuttosto comune nei gatti, in quelli domestici ma in particolar modo in quelli che vivono in grandi gruppi (ad esempio nelle colonie feline).
Nella maggior parte dei casi questa patologia non rappresenta un problema serio: il FCoV viene attaccato dal sistema immunitario del gatto e il virus viene così debellato, causando al nostro amico a quattro zampe solo qualche piccolo effetto collaterale, ad esempio una lieve diarrea.
In alcuni casi però il virus, una volta entrato nell’organismo del gatto, subisce una mutazione che causa la FIP. Il virus si diffonde oltre che nell’intestino anche negli altri organi interni, danneggiandoli in maniera irreparabile e portando il gatto inesorabilmente alla morte.
Sintomi della Peritonite Infettiva Felina
I sintomi della FIP possono variare in base alla forma di FIP contratta dal gatto, ma generalmente si possono riscontrare:
- Forte dimagrimento e deperimento
- Anemia
- Febbre
- Diarrea
- Vomito
- Pelo arruffato e poco lucido
- Tosse
- Iperlacrimazione
- Raffreddore
- Depressione
- Uveite
La FIP si può sviluppare in due forme differenti:
- FIP effusiva (umida)
- FIP non effusiva (secca)
La FIP effusiva, detta anche FIP umida, è la forma più diffusa e più grave della malattia. Il virus compromette i vasi sanguigni al punto che parte dei fluidi che contengono fuoriesce, andando ad invadere la cavità addominale o quella toracica. Nel primo caso il gatto presenta un importante rigonfiamento dell’addome, mentre nel secondo accusa difficoltà respiratorie.
La FIP non effusiva, chiamata anche FIP secca, è caratterizzata dalla formazione di granulomi che, a seconda della zona in cui sono posizionati, causano sintomi differenti. Generalmente però si possono notare nel gatto febbre, perdita dell’appetito con conseguente rapido dimagrimento e diminuzione della lucentezza del pelo.
Sebbene tutti i gatti siano potenzialmente a rischio, quelli che hanno più probabilità di contrarre la FIP sono i gatti con il sistema immunitario più debole (ad esempio quelli con altre patologie come la FIV oppure la FELV), i gatti anziani e i cuccioli.
Ogni gatto che ha contratto il coronavirus felino può potenzialmente trasmetterlo ad altri, sia che si tratti di FCoV non mutato, sia che si tratti di FIP.
Diagnosi e Cura della Peritonite Infettiva Felina
La FIP è una malattia difficile da diagnosticare perché non esiste un vero e proprio test che riesca a confermare la positività del gatto alla malattia. Esiste infatti solamente un esame che permette di capire se il gatto è entrato in contatto con il virus FCoV, ma questo non conferma la presenza della FIP. Al momento non è disponibile nemmeno un vaccino che permetta di evitare il contagio.
In caso di ipotesi di FIP, il veterinario innanzitutto visita il gatto ed esamina la sua storia clinica (età, contesto in cui vive, abitudini). Successivamente valuta gli esami da eseguire per escludere altre patologie ed eventualmente confermare la diagnosi.
Anomalie della pigmentazione:
dovute dal gene withe ( tutti i gatti dal mantello bianco e occhi azzurri)
Distinzione con altre sindromi:
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